L' infiorata 

 

CENNI STORICI

(Da Wikipedia)

L'Infiorata è una manifestazione consistente nel realizzare tappeti per mezzo di fiori o parti di essi generalmente in occasione della festività cattolica del Corpus Domini.

La tradizione delle decorazioni è nata a Roma nella prima metà del XVII secolo come espressione della cosiddetta festa floreale[1]. Si ritiene, infatti, che la tradizione di creare quadri per mezzo di fiori fosse nata nella basilica vaticana[2] ad opera di Benedetto Drei, responsabile della Floreria vaticana, e di suo figlio Pietro, i quali avevano usato "fiori frondati e minuzzati ad emulazione dell'opere del mosaico" il 29 giugno 1625, festa dei santi Pietro e Paolo, patroni di Roma[3]. Pochi anni dopo, nel 1633, un altro quadro floreale venne realizzata da Stefano Speranza, uno stretto collaboratore del Bernini[4]. Oreste Raggi informa che, morto Benedetto Drei, fu proprio Bernini a succedergli, e che "da Roma quest'arte si divulgò"[5].

La tradizione barocca delle decorazioni floreali era stata adottata già nel XVII secolo nelle località dei Castelli romani probabilmente per gli stretti legami di questo territorio[6] con Gian Lorenzo Bernini, il principale artefice di feste barocche. La tradizione dell'infiorata si diffuse anche fuori del Lazio, ad esempio nell'Appennino forlivese, in località come Rocca San Casciano.

A Roma la consuetudine delle infiorate dovette scomparire alla fine del secolo XVII; nei Castelli romani continuò ancora nel XVIII secolo, come informa un manoscritto anonimo del 1824 conservato presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma e stampato solo di recente[7].

La prima infiorata allestita per la festività del Corpus Domini risale al 1778 (anno in cui vennero allestiti alcuni quadri floreali nella via Sforza di Genzano) oppure al 1782 (anno in cui un tappeto coprì l'intera via senza soluzione di continuo)[8]. Da allora le località in cui si allestiscono infiorate in occasione nella ricorrenza del Corpus Domini sono numerose, specialmente dell'Italia centrale, ma anche dell'estero.[9] Fra quelle fuori Italia merita di essere ricordata l'infiorata dell'Orotava, nelle Isole Canarie, in quanto i quadri sono ottenuti con la posa di erbe colorate, anziché petali di fiori. In alcune località non italiane (per es., Kōbe, in Giappone) da qualche anno si allestiscono infiorate sul modello di quelle tradizionali, ma prive di legame con le festività religiose cristiane.

 

LE FASI TECNICHE

Questa particolare manifestazione floreale da sapore storico deve la sua bellezza non solo alla grandissima quantità di fiori impiegata per la sua costituzione, ma soprattutto alla preparazione di coloro che la creano fisicamente. Non si tratta solo di saper ideare un ottimo bozzetto da riprodurre su strada e cospargere di petali, ma di una vera e propria opera d’arte che come tale deve corrispondere a determinati canoni e seguire determinate tecniche.

Vediamo di scoprirle insieme per avere una visione colta a 360° della manifestazione.

La prima fase tecnica da mettere in atto per una infiorata ben riuscita è quella progettuale: non si può pensare di mettere a punto l’opera senza calcolar bene lo spazio necessario. E sebbene il periodo nel quale l’infiorata viene fatta pone quasi con certezza la presenza di fiori primaverili e fiori estivi da utilizzare, bisogna essere certi dei colori da utilizzare. Ciò si ricollega direttamente alla seconda fase tecnica, ovvero quella di abbinamento tra i fiori disponibili ed il soggetto, tentando di uniformare il più possibile la colorazione.

La terza fase dell'infiorata è quella del reperimento dei fiori. Alcuni paesi si affidano per tempo grazie ai comitati ad interlocutori che possano sponsorizzare od elargirli a basso costo, mentre alcuni iniziano la raccolta molto tempo prima dell’evento, in modo tale da avere a disposizione il necessario. La quarta fase è senza dubbio quella della “mondatura” dei petali: al pari di ciò che si fa con le verdure si scarta ciò che non va bene e si conserva l’utile. La quinta fase, non sempre presente per tutti i partecipanti, è la preparazione dei disegni su carta bianca per averle sempre un punto di riferimento. La sesta fase tecnica è in realtà un escamotage messo in atto da molti per facilitare ormai diventato tradizione: la preparazione di stampi in grado di rendere più facile il lavoro di composizione.

La settima ed altrettanto importante è l’installazione di protezioni che difendano il disegno dagli agenti atmosferici. L’ottava avviene il giorno prima dell’infiorata e consiste nell’incollatura del disegno dove è previsto che avvenga la composizione.  Normalmente viene utilizzata della carta da parati. La nona fase è la composizione del disegno con petali e verdure. L’ultima fase è la conservazione dell’infiorata attraverso l’irrorazione di acqua.

 

 

 INFIORATA DI GENZANO

 

E' la più importante e conosciua di Italia : I bozzetti sono eseguiti da artisti noti anche internazionalmente e la implemtazione dei fiori è molto accurata. Riempie un ampio corso delal cittadina . Proprio per la sua importanza  pero , ci pare che ha perso anche della spontaneità, della popolaritù dell'antico rito  che, sottratto in sostanza alla cura dei semplici abitanti del luogo diventa un fatto artistico elitario

Ecco alcune immagini 

 

 

 

 

 

 

 

INFIORATA DI CUSANO MUTRI

Conserva invce tutta la  spontaneità e la ingenuità della preparazione popolare che pure è molto accurata Cusano Mutri  è un piccolo boergo nel sannio  che  ha molte manifestazioni interessanti  che attirano turisti  e che andrebbe meglio conosciuto

Alcune immagini

 

 

 

 

 

 

 

INFIORATA DI OGLIARA

Ogliara è una frazione collinare di Salerno che fra le altre iniziative prepara anche una  bellissima infiorata a cura della comunità parrocchiale locale

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INFIORATA DI CASAMARI

Talvolta pero le infiorate sono allestite solo al'ìnterno di una  chiesa Fra queste una delle  più interessanti è certamente quella dcll'abbazia  di Casamari

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