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 FRA ITALIA E AMERICA

 

Ragazze italiane  in America

  I cambiamenti vennero nella nuova terra ma non furono immediati. Io ero giovanetta quando arrivai e a vedere tanti magazzini pieni di vestiti gia` confezionati fu impressionante. Andava al di la’ tutto cio` che avevo immaginato. Non solo, erano di tutte le misure facilmente adattabili ad ogni figura e di ogni stile e colore immaginabile  Solo le ragazze basse come me dovevano aggiustare la lunghezza. Le ragazze americane erano come media piu` alte di noi italiane e i vestiti venivano confezionati per loro.  Eppure con tanto ben di Dio disponibile spesso rimpiangevo la sarta del paese che quando aveva finito di cucire un vestito su misura stava perfettamente bene e non serviva nessuna modifica. Come dicevo, per noi prima generazione, non passammo subito allo spreco e consumismo.

 Infatti avevamo uno scopo molto importante ed era quello di risparmiare quanto possibile per costruirci un futuro. un futuro economico e di speranze realizzabili. Quando, passato il tempo per noi venuti prima a far strada al resto della famiglia e la famiglia si riuni` in America le mamme trovarono noi giovani autosufficienti  economicamente e ben ambientate . Con la famiglia riunita sia genitori che i figli più grandi  potevano lavorare, ricavare e portare tanti soldi a casa per il bene di tutti. Ora con tanta bonta` guadagnata col sudore della fronte e tante altre difficolta` gli italiani, e posso dire che siamo stati tra i primi emigrati a fare questo, cominciarono ad economizzare, risparmiare e farsi il proverbiale nido di gruzzoli. La regola nelle famiglie era quella di vivere con una paga e conservare l’altra. Ma non sotto il materasso come si faceva prima, ma in banca. Tanti furono gli italiani che mettevano i risparmi in banca che nacque un business di nuove banche ove si parlava italiano. Gli italiani affollavano le banche e queste prosperavano. Molte banche erano chiamate la Banca d’Italia. Lo scopo finale era di sottrarsi dal pagare l’affitto e farsi la propria casa. Allo stesso tempo i figli frequentavano le scuole  i giovani. cominciarono subito ad esigere non solo gli stessi abbigliamenti dei ragazzi americani ma anche la stessa quantita` e varieta’. Immagina un genitore abituato a due capi di vestiti nel vecchio paese, uno per le feste e uno giornaliero, come accolse queste esigenze dei figli nella nuova terra. Non desideravano negar loro quel che i genitori non avevano mai avuto ma allo stesso tempo non potevano ne` desideravano dare tanto senza insegnare ai figli l’importanza il valore, il rispetto per se stessi e la nuova vita economica che adesso potevano ottenere, non poco considerando l’abisso che ora separava i genitori dai  figli. I genitori imposero le regole: se volete tanto dovete anche sacrificare un po`del tempo che avete a disposizione. Dopo scuola I ragazzi di 15/16 anni cominciarono a cercare poche ore di lavoro. Lo trovarono nei piccoli negozi, pasticcerie e ristoranti tipicamente italiani. Questi lavori si trovavano generalmente nello stesso vicinato dove abitavano eliminando il problema del trasporto. Se poi qualcuno trovava lavoro lontano , come me, si andava a piedi, andata e ritorno. Di avere la auto personale non se ne parlava nemmeno. Con l’influsso degli italiani che ancora arrivavano numerosi si creo`artigianati  tipicamente italiani come: il calzolaio, la sarta, il barbiere, la pasticceria , il salumiere, il meccanico, il potatore di alberi,l’imbianchino, e tanti tanti altri mestieri che gli americani non facevano piu`. Ora se si puo` immaginare di essere calzolaio e gli affari vanno tanto bene che il guadagno e` abbastanza remunerativo da permettersi una vita benestante. Se si pensa a quanto poco guadagnava un calzolaio oppure il barbiere in un piccolo paese, poco o niente. Prima di tutto erano pochi i clienti e soprattutto quei pochi dicevano sempre “ ti paghero` dopo” Il “ dopo”non veniva mai.  Cosi ben sistemati ora gli italiani potevano permettersi di acquistare la propria casa e l’auto.  

Quando noi giovane ragazze ci siamo sposate siamo state in grado di fare il nostro corredo con i risparmi del nostro guadagno. Infatti gareggiavamo a chi piu` poteva risparmiare. Non tutte abbiamo sposati i nostri paesani e scandalo di tutti gli scandali alcune di noi abbiamo osato sposare non italiani. Ed e` a questo punto infatti che si son sviluppati tesi rapporti tra madre e figlie tra genitori e figli. Tanti matrimoni non si conclusero  in parte  per questa ostilita` creata tra i figli e i genitori. I rapporti di controllo tra padre e figli cominciarono `a sgretolarsi per motivo che ora i figli non piu` dipendevano ai genitori economicamente. Ora erano i genitori che dipendevano dai figli per interpretare la lingua, perche essi  hanno sempre avuto difficolta` con l’inglese. Ora dopo tanti anni tante cose sono cambiate. I genitori hanno appreso anche loro la lingua bensi` modificata da includere parole americane italianizzate dal dialetto di provenienza. Abbiamo la nostra casa col terreno attorno e la stradina di parcheggio con tante auto quante sono persone che guidano. impressionante il fatto che anche tante donne hanno imparato a guidare e continuano anche con l’avvicinarsi agli 80 anni.  La seconda generazione, i nostri figli, conservano quelle tradizioni e quella cultura che hanno appresa da noi ma sono anche completamente americanizzati. Vivono facilmente nei due mondi. Anche noi abbiamo imparato noi che siamo venuti giovani, mentre i nostri genitori hanno  sempre conservato  piu` le tradizioni. Mi torna in mente  un commento che fece una giovane donna a mia figlia il giorno del funerale di mio marito. Disse: si vede che questo e `un funerale italiano, sono tutti vestiti di nero. E`cosi che si vive fra  le due culture senza tante difficolta`. Or che ci sono anche i nipoti e` piu` difficile preservare le nostre usanze. Pero`la nostra Vigilia di Natale resta sempre tradizionale. Tutta la famiglia riunita per il cenone  a base di pesce, torroni, gioco  a tombola  e Messa di Mezzanotte.

 

 

Delia Socci Skidmore