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LA FESTA DEL CANNETO

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LA FINE DELLA FESTA

 

Il giorno del 22 Agosto, l’ultimo giorno di festa era il piu` intenso. Nel paese

nelle pianure e valli d’intorno erano  gremite di pellegrini. Nel paese erano ovunque. Negli spiazzali, nelle vie sotto i portici ovunque c’era un posticino libero c’erano gente. La mattina presto scendevano altri gruppi e pr ocessioni

da Canneto cantanto inni accompagnati dalla fisarmonica. Tornavano da Canneto per aspettare il ritorno della Madonna a Settefrati. Era ed e`tutt’ora

commovente vedere con quanta fede il popolo segue la Madonna. Era il giorno del culmine dei riti e l’aria permiava di eccitazione. 

Da lontano arrivavano amici e parenti. Tra l’immensa folla della piazza la banda suonava ma pochi ascoltavano. La moltitudine  ondulava e spingeva e il mormorio si faceva piu fitto e rumoroso.

Da piani e valli paesi e citta`da numerose Nazioni continuavano ad arrivare I fedeli.

Casa nostra si sarebbe riempita di gente che veniva a vedere dalla terrazza la suggestiva processione notturna scendere da Canneto e riportare la Vergine Santa a Settefrati dove restera`fino all’anno prossimo quando il rito si ripetira di nuovo. Io andavo a fare una ultima visita alle bancarelle e il banco delle noccioline americane. Chi l’avrebbe saputo allora che un giorno

avremmo provato le noccioline nella terra di provenienza. All’ora del crepuscolo con l’assordante scoppio di un colpo scuro si annunciava che la

processione con la Madonna era arrivata alla Rocca e avrebbe ripresa la

discesa verso il paese. A quel suono un mormorio si alzava dalla folla

e tutti si voltavano verso il sentiero del ritorno. I ragazzi addetti suonavano le campane a festa in continuazione. Il caratteristico suono maestoso sembrava raccogliere tutti i cuori e unirli in un unico abbraccio di fede. La commozione

aveva pervaso ove poco prima erano voci e suoni assordanti. Poi il rullo del tamburo suonava forte per radunare i bandisti e avviarsi verso il guadoncello

dove avrebbero aspettata la Madonna. Noi ragazze dell’Azione Cattolica eravamo gia pronte in fila e con bandiere e stantardo ci avviavamo anche noi

ad incontrarci con la proscessione. Ricordo allora eravamo tutte vestite bene e

col velo in testa. Il velo in testa alle donne in chiesa e cerimonie religiose e` andato in disuso molti anni fa.  

Tutte le terrazze del paese erano gremite di gente armati di camera e telecamere per riprendere la scena per poi mostrarla ai parenti rimasti lontano. Ecco che la Statua della Madonna appariva alla svolta della montagna seguita dai numerosissimi fedeli con fiaccole e candele. La visione notturna suscitava emozioni e pervadeva gli animi di tutti I partecipanti.  Il ‘Gobbo” dava il meglio con i suoi fuochi pirotecnici.

Il cielo scuro si illuminava di lucenti stelline di vari colori che si aprivano come un ombrello scoppiettavano e poi si spegnevano.  La processione sostava nella chiesa della Madonna delle Grazie per un po di tempo.

Poco`dopo gli archi del sagrato si illuminavano di una luce offuscata

e all’interno appariva la Madonna come dietro un velo. L’illuminazione

cambiava di varieta` di colore. Poi una cascata di luci dalla cima degli archi cadeva fino al suolo come lucenti  filigrani dorati. Alla fine appariva

la statuta della Madonna  sotto una immensa scritta di WW Maria.

Era allora che la gente gridava “ Evviva Maria” e tendevano le mani

verso la Vergine pregando e chiedento grazie. L’emozione che suscitava questo evento pervadeva gli animi di tutti i partecipanti: sensazioni particolari che solo i settefratesi e devoti della nostra Madonna possono capire. L’accensione di spettacolari ed artistici fuochi pirotecnici, che annunciava l’ultimo scorcio della processione notturna, è stato un altro momento emozionante. Lo spettacolo prodotto dai fuochi artificiali era sempre incantevole e destavano l’ammirazione generale. Passando sotto la collinetta dove erano sistemati i fuochi artificiali si facevano piu intensi e piu belli.

La gente batteva le mani.  La banda suonava i pezzi

religiosi mentre la processione si avviava verso la Chiesa Madre.

Arrivati alle scale della chiesa i portatori sostavano, poi voltavano la Madonna verso il publico.  I fuochi e colpi scuri scoppiavano a mucchi nel cielo per l’ultimo saluto alla Vergine e al popolo. La Vergine di Canneto rientrava in chiesa sempre voltata al suo devoto popolo.  Prima di rientrare sparavano 3 colpi suri che rintonavano e facevano tremare il suolo. La festa che si era svolta magnificamente ora era finita.

La banda suonava le ultime arie. La folla sempre piu` rada tornava verso la via del ritorno ai loro paesi. Il rumore e il bisbiglio di voci diminuiva continuamente.  Era l’ora del “ Va Pensiero” l’ultimo pezzo che suonavano. Anche i musicanti si dirigevano verso gli autobus che li avrebbe riportati a casa. Tutto queto ormai eccetto per un ultimo richiamo dal venditore di noccioline americane. Poi anche lui rimbacchettava tutto visto che nessuno si avvicinava. I paesani rientravano anche loro. Chiudevano finestre e balconi e serravano le porte. Spegnevano le luci una la volta. La luminazione anche veniva spenta una sezione la volta. Piano piano al paese ritornava il buio normale. Anche i lampadari  in piazza venivano spenti. Qualcuno che ancora indugiava si avviava a passi svelti verso la casa.

Tutto quieto, tutto scuro Settefrati finalmente dormiva tranquillo.

 

Delia Socci Skidmore