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Negazionismo strumentale

 

 

 

Giovanni De Sio Cesari

(www.giovannidesio.it )

 

Indice: Introduzione -Il diario di Anna Frank - Autenticità dei luoghi- Collaborazione ebraica

 

 

Introduzione

Il negazionismo della  shoa è un problema storico: anche se sostanzialmente  credo che non colga l’essenziale pur tuttavia va affrontato  sul piano storico scientifico e potrebbe anche dare elementi che, seppure secondari, tuttavia potrebbero chiarire  alcuni aspetti. Per tutti i  grandi avvenimenti storici  si creano immagini semplificate  e gli storici poi  danno un quadro più complesso (farei l’esempio di Nerone)

Altra cosa è la sua strumentalizzazione  che ne fanno  due mondi del tutto diversi e opposti:  gli islamici e i neo nazisti

Nel mondo  islamico è diffusa l’idea che si tratti di una  invenzione per giustificare lo stato  di Israele: Ahmadinejad convocò pure un convegno di negazionisti europei.  Anche Roger Garaudy l’intellettuale  che  lasciato il marxismo si converti all’islam, scrisse un libro di successo nel quale riprendeva gli elementi del negazionismo

Se il negazionismo islamico  è cosa seria   quello dei  neo nazisti lo è molto meno. Se il nazismo  fu un movimento fondamentale del   secolo scorso oggi chi si richiama ad esso è come uno che credesse ancora nella investitura  divina dei re.  Si tratta  di fenomeni da stadio per cui dei fuori di testa  prendono  semplicemente a pretesto il nazismo per sfogare senso di violenza,  di insoddisfazione, di ribellismo, di machismo spesso. Se non ci fose il nazismo prenderebbero a pretesto gli Unni, Gengis kan o Ivan il terribile 

 

Se Il negazionismo, diciamo cosi colto ( di alcuni storici) si incentra sul “concetto” di genocidio” accanto ad esso vi un quello che io definirei un negazionismo popolare (ingenuo) che invece di esaminare i punti significativi ed essenziali ( di complessa comprensione) si limita ad aspetti marginali quali , la rielaborazione del diario Anna Frank, la collaborazione ebraica, la autenticità di alcuni  luoghi  offerti ai visitatori dei lager  che invece gli storici negazionisti non prendono in considerazione
 Io penso che il web ci dia possibilità mai sognate prima: possiamo trovare qualunque notizia in pochi secondi. Se abbiamo un pò pazienza e cerchiamo fra i siti riusciamo a trovare anche notizie che quasi nessuno conosce. Allora ci sembra magari di sapere cose che gli altri non conoscono e che quindi NOI SAPPIAMO E GLI ALTRI NON SANNO
Pero conoscere significa distinguere la sostanza dagli accidenti (come si diceva nel medio evo) , cioe saper distinguere ciò che è essenziale, significativo da quello che non lo è. Ora in rete noi troviamo infiniti fatti e fatterelli alcuni fondati, altri fake-news , e molti di più, di dubbia attendibilità . Bisogna allora valutare la significatività di questi fatti per la valutazione generale dell’argomento.

 Ora alcuni aspetti come ad esempio il fatto che Frank padre  avesse  commesse  delle truffe ( ammesso che sia vero) è del tutto irrilevante per la conoscenza della Shoa: magari sarebbe molto significativo per esempio rendersi conto della profonda differenza fra anti ebraismo tradizionale a antisemitismo nazista

 

 

 

 

 

 Il diario di Anna Frank

 

Uno dei  bersagli preferiti dei neo nazisti  è il famoso diario. Si afferma che l ‘opera che noi leggiamo non corrisponde a quello che Anna scrisse realmente e ci si spinge anche ad affermare attraverso supposizioni  più o meno fantasiose che la stesso copia originale sia in parte un falso. A queste i non negazionisti  oppongono altre considerazioni  che negano la fondatezza di tali rilievi  Io pero non seguirei questa linea: in effetti si tratta di fatti  di cui in realtà  non siamo  in grado di vagliare la autenticità

Ora è notorio che questo diario è stato rielaborato, riscritto, alcune parti tolte perchè troppo scabrose: ma tutto ciò nulla toglie al suo valore, al suo significato

Il diario non è una opera politica, non è una critica al nazismo. Anna è tutta presa dai problemi personali della prima adolescenza: il contrasto con la mamma, la critica ai genitori, il primo amore, i turbamenti sessuali , non è nemmeno una santarella Allora perché mai un racconto che non tratta del nazismo è diventato quasi il simbolo dell’antinazismo ? La risposta è che il diario mostra che gli ebrei non sono una razza a parte. una specie di sotto uomini ( e nemmeno di super uomini) ma sono esseri umani come tutti gli altri con il loro bene e con il loro male. Tutti a qualunque nazione appartengano riconoscono in Anna Frank se stessi a quella età e quindi tutta la follia di quelli che pretesero che gli ebrei fossero l’ infezione del mondo da distruggere Noi ci commoviamo di fronte alla morte che ha reso eterna l immagine di Anna come di una ragazzina come tante altre e nella quale quindi noi ci immedesimiamo come se fosse nostra figlia o sorella o noi stessi, secondo i casi

Direi che a anche se fosse una invenzione letteraria il suo valore resterebbe immutato: farei un parallelo con  per “Il giardino dei Finzi Contini”

Quando. a poca distanza l uno dall’altro , Bassani pubblico “Il giardino dei Finzi Contini” e Cassola La ragazza di Bube molti critici comunisti organici al partito (come si diceva allora) osservarono che il primo si richiudeva nel sentimentalismo personalistico borghese mentre il secondo mostrava la realtà della lotta partigiana (anti-fascista, sociale, rivoluzionaria)
Ma in realtà l’opera di Bassani costituisce una condanna dell’antisemitismo fascista  di valore eterno a prescindere dal sua valore artistico o forse proprio per quel valore ( la considero l’opera più poetica del secolo scorso). Come per il Diario di Anna Frank non è una analisi politica, non  critica il fascismo se non marginalmente. Mostra invece la comunità ebraica di Ferrara per quella che era. non migliore e non peggiore del resto della citta, con l fiorire di amori fra i ragazzi, le ubbie dei vecchi e ogni altra cosa. La protagonista Micol non è una eroina ( come invece suggerisce il film) ma una ragazza che , pare, di nascosto abbia una relazione sessuale senza amore ( una puttanella secondo i canoni del tempo, forse anche dei nostri ). Ma tutta quella comunità non esiste più spazzata via nei lager per la follia dell’antisemitismo ma proprio per questo diventa una immagine eterna di condanna per il nazismo. Non ci poniamo il problema se i fatti raccontati siano veri o meno : la poesia ha una sua verità diversa da quella dei fatti

Cosi anche il fatto che il diario di Anna Frank è notoriamente una rielaborazioni di appunti della ragazza , magari molto ampia, quasi una invenzione, nulla toglie alla infamia di quelle deportazioni Il fatto che Anna non fosse una scrittrice di talento non rende meno terribile il fatto che una ragazzina di 13 anni muore in un lager per il solo fatto di essere ebrea

SI è anche detto che il padre di  di Anna avesse lasciato la Germania perche implicato in traffici finanziari non troppo chiari, che la famiglia Frank fu scoperta per caso  in seguito ad indagini che avrebbero riguardato della falsificazioni di tessere annonarie Non ho modo di accertare la fondatezza di questi fatti  ma anche se lo potessi  non ne varrebbe la pena: quello che importa è che tutta la famiglia fu deportata, ripeto ancora, PER IL FATTO E SOLO PER IL FATTO che fossero ebrei  non perché il padre fosse un truffatore o avesse falsificato alcune tessere

 

Autenticità dei luoghi

Si polemizza molto sull’autenticità dei luoghi che vengono visitati.  Si afferma che si tratta di ricostruzioni, quindi di falsi storici spacciati per veri il che lancerebbe  una lunga ombra  su tutto le vicende del genocidio. Si risponde che in parte è vero, che effettivamente alcune degli edifici sono ricostruzioni perchè distrutte dai nazisti in fuga. Anche qui userei lo stesso criterio che per il diario . Io non so fino a che punto siano attendibili   le affermazioni degli uni e degli altri. Noi non facciamo che leggere quanto riportato da altri nella rete e, come tutti sanno, la rete è piena, strapiena di sciocchezze e fake news. Noi diciamo: ma un fatto è un fatto , e che non possiamo negare i fatti In realtà solo raramente noi siamo in grado di verificare effettivamente un fatto E è un fatto che l’acqua è composta da idrogeno e ossigeno ma io personalmente non lo ho mai verificato e non sarei in grado di farlo: ci credo perché me lo dicono gli scienziati. Cosi è anche per i fatti storici: che Cesare fu ucciso alle idi di marzo lo riportano le storie degli antichi ma io non lo posso verificare
Non sono quindi in grado di valutare la autenticità  delle costruzioni. Ma mi chiedo : la cosa è poi veramente importante? Io credo certamente di no. Il fatto è che milioni di bambini morirono in quei luoghi: e noi li commemoriamo e ci commoviamo e insieme ci vacciniamo contro il ripetersi di atrocità mai viste dall’umanità Che il luogo sia autentico o una ricostruzione poco importa.
Sono stato in visita allo   Yad Vashem (= il monumento e il nome) a Gerusalemme con la rappresentazione del “silenzio” dei milioni di bimbi spariti nel nulla, un posto mille miglia lontano da dove effettivamente avvenne ; ma la commozione è stata la stessa Non esistono solo le tombe . esistono anche i memoriali e in fondo con il tempo anche le tombe diventano memoriali
E cosi nella vicina citta vecchia si visitano i luoghi della Passione. Sono quelli , forse si, forse no , chi sa: discussione infinite. Ma poi è importante? Per il credente la Passione si è svolto in quei luoghi, che importa se qualche metro più in qua o più in la, per il non credente sono i luoghi in cui per duemila anni tanta parte dell’umanità ha visto la sua salvezza.
Alla fine noi la Passione la ricostruiamo in tutto il mondo , nei modi più diversi, più improbabili: che importa, il significato è sempre lo stesso

 

 

Collaborazione ebraica

 alcuni mettono in risalto il fatto che gli ebrei stessi collaborarono alla  deportazione. Si pubblicano vecchie foto in bianco e nero  nelle  quali si vede la polizia ebraica stessa che inquadra e conduce i deportati ai treni in partenza

Riportato cosi  i fatti e i detti sembrerebbe che gli ebrei collaborassero essi stessi alla loro deportazione il che in qualche modo è pure vero non è certo una scoperta 

Ma la spiegazione va ricercata in profonde radici storiche Gli ebrei costituivano piccole minoranze e in un universo di cristiani e mussulmani: sopravvissero perché assumevano un atteggiamento, (che in arabo dicono Wa-hum saghirum ) consistente in passività, pazienza, umiltà Anche di fronte alle periodiche persecuzioni accompagnate da massacri essi non si opponevano, pregavano, e aspettavano che passasse: mica potevano ucciderli tutti, prima o dopo la follia persecutoria si sarebbe esaurita. Lo stesso atteggiamento assunsero di fronte ai nazisti: mica potevano ucciderli tutti, e invece accadde proprio questo, qualcosa che era al di la di ogni immaginazione. D’altra parte i nazisti presentavano le deportazioni come un trasferimento in qualche altro posto, si parlò del Madagascar, qualcuno sperava in Palestina Per questo in modo ordinato e collaborativo sei milioni di ebrei salirono sui treni che li portavano a un destino orribile pensando che si sarebbe trattato al massimo di un altro trasferimento dei tanti della loro storia. al quale comunque era meglio non opporsi ma mostrarsi collaborativi I tedeschi ingannarono perfino enti internazionali con la famosa Terensienstadt, una città di ebrei intenti a girare fra le botteghe e i parchi e fare teatro e musica Yddish ma si trattava solo di una messa in scena Dopo la presa di coscienza della Shoa ( che non fu immediata) gli Ebrei cambiarono atteggiamento: lo si vede nel film famoso di Exodus in cui essi a un certo punto giurano che non si limiteranno solo a pregare ed aspettare ma che combatteranno fino alla fine
Uno degli aspetti più atroci della shoa fu proprio questo inganno che permise la soppressione di esseri umani senza che questi tentassero una qualche resistenza In pratica sarebbe stato impossibile per i tedeschi rastrellare milioni di persone senza che essi stessi collaborassero