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Fascismo e mondo cattolico

 

 

 

Giovanni De Sio Cesari

 

 

Consonanze e dissonanze ideali

 Generalmente  i buoni rapporti in Italia fra Chiesa cattolica e fascismo, formalizzati poi nel Concordato e nei  Patti Lateranensi, viene considerato una consonanza di interessi contingenti non di ideali o principi. In seguito poi i rapporti  con il fascismo furono minimizzati dalla Chiesa Cattolica stessa- Ricorderei che noi viviamo in un mondo in cui nessuno mette più in dubbio la democrazia (rappresentativa). Anche i pochi che esaltano fascismi e comunismi sanno bene che non è possibile ritornare ad essi ma cento anni fa le cose non erano cosi chiare. La Chiesa non ha un modello politico unico e quindi inclinare verso le dittature non era affatto qualcosa di negativo, quasi criminale, come può apparire ora

La tesi del rapporto di interessi contingenti fu pure sostenuta da Renzo De felice nelle  sue monumentali ricerche  Ma in seguito il problema è stato rivisto in altra luce. Soprattutto Renato Moro, allievo, meglio, continuatore. dell’opera di De Felice, nelle sue ricerche  mostrò come il rapporto con il mondo cattolico fosse qualcosa di ben più complesso  Se una parte, allora minoritaria dei cattolici e messa un po in disparte (si ricordi il  De Gasperi in riserva nella biblioteca vaticana) restò ostile,  la maggior parte del mondo  cattolico si trovò in una consonanza  profonda, in  unità di intenti con il fascismo. Ricorderei l’episodio del “ Cristo si è fermato a d Eboli” di Levi  come, di fronte all’atteggiamento critico e provocatorio  del parroco locale, la gente grida allo scandalo  perché “fascismo e cattolicesimo sono la stessa cosa”. 

Secondo Moro si crea quindi un parallelismo fra universalismo fascista e universalismo cattolico

  Per affrontare la questione innanzi tutto chiariamo che intendiamo qui  con i i due termini 

Noi possiamo intendere come fascismo il movimento del ventennio oppure una momento dello spirito visto come dittatura, oppressione. violenza ecc ecc fino ad identificarlo con il male. Nel primo caso esso è finito 75 anni , nel secondo è sempre presente nel passato, nel presente, nel futuro, anzi è presente anche in ognuno di noi.
Qui intendiamo  riferirci esclusivamente al primo significato.

Per il concetto di religione premettiamo che in politica o in storia si prende in esame quello che i fedeli credono, non quello che in teoria hanno detto i fondatori o qualunque altro interprete ritenuto autentico.

Qui con il termine di religione ci si  riferisce alla religione cattolica ( come altre cosiddette positive), concetto che non va confuso con altre accezioni come per esempio quella di Giovanni Gentile che è altra cosa. Abbiamo anche una religione della patria nel Risorgimento, (con apostoli e martiri) , dell’amore , della libertà, anche una religiosità comunista e per essere in argomento anche il Gott mit uns dei nazisti e la mistica fascista. Nessun dubbio che nel fascismo vi fosse, come dovunque nei fatti umani, un certo atteggiamento religioso ma la religione positiva è altra cosa

Indubbiamente  vi è una differenza sostanziale dell’ universalismo cattolico rispetto all’imperialismo fascista. Tuttavia, a un certo punto i cattolici videro nell’impero sognato dai fascisti non tanto un dominio su altri popoli ( come appariva nella dottrina dello  spazio vitale deli nazisti) ma una espansione culturale e civile  che finiva con il coincidere con la missione civilizzatrice della Chiesa. L'Italia diventava cioè ai loro occhi la nazione cattolica, un po  come nel medio evo la  Spagna della reconquista

Ora effettivamente il cristianesimo non nega le nazionalità anzi in alcuni casi la tradizione nazionale tende ad identificarsi quasi con quella  cattolica: per esempio oltre  la Spagna per l Reconquista, l’Irlanda per la secolare resistenza al protestantesimo, la Polonia come bastione cattolico fra luterani e ortodossi
Pero mi pare indubbio che il nazionalismo in senso fascista difficilmente si accordi con l’universalismo cristiano ( cattolico significa proprio universale)

Per chiarire facciamo un paragone con il  Giappone   In quel tempo storico la religione in cui credevano i combattenti giapponesi era una religione nazionale strettamente legata al loro imperialismo con il Tenno figlio del cielo, i Kamikaze come vento divino ecc ecc
Non si sognavano minimante di diffonderla in altri paesi come in Cina anzi sarebbe stata una blasfemia. Per i Giapponesi del momento quindi nazionalismo e religione erano un tutto unico. In Europa invece il cristianesimo ( come l’ islam) è religione apostolica (cioè che cerca di convertire gli altri) nella convinzione fondante che essa appartenga a tutta la umanità al di sopra di razza o nazione.

l cristianesimo come movimento storico ha sempre sostenuto che tutti gli uomini sono uguali senza distinzione di razza e nazioni al contrario  dell'ebraismo era ed è rimasta una religione nazionale

La religione degli europei è il cristianesimo che predica la fratellanza, la umiltà soprattutto è universalistica e non riconosce differenze di razza o di nazione o di condizione sociale Come può accordarsi o essere addirittura la base di un fascismo?

Per questo ci sembra insormontabile  il problema della difficoltà di conciliare il nazionalismo fascista con l universalismo cattolico

Invece il  gott mit uns è un dio pagano, primitivo di genti barbare , niente che possa rapportarsi al Dio cristiano degli europei. Ebbe spazio nel nazismo come un ritorno (assurdo) agli dei del Vahalla e sciocchezze del genere

A noi pare quindi indubbio che fascismo e cattolicesimo non potevano conciliarsi a lungo al di al di contingenze storiche e che la consonanza che indubbiamente, come mostra Moro ci furono. non potevano durare a lungo, non potevano essere che una illusione di qualche momento destinato a dissolversi  rapidamente come poi effettivamente avvenne

 

la consonanze di interessi

Il rapporto fra ( la maggior parte della ) cattolicità ( non tutta) si basò non su una consonanza di ideali ma su esigenze contingenti e che comunque l universalismo cattolico non poteva alla fine non entrare in conflitto con l universalismo imperialista fascista

 Mi pare pero che piu che complessi atteggiamenti mentali furono motivi ben chiari  e riconoscibili: il pericolo bolscevico, il corporativismo, la conciliazione religiosa  .

Pericolo bolscevico

Il bolscevismo del tempo perseguiva la cosiddetta dittatura   del proletariato non con elezioni libere in libere democrazie ma attraverso una rivoluzione violenta delle avanguardie del proletariato anche se fortemente  minoritarie. Le democrazie si reggono sulla liberta e tolleranza e sono quindi deboli di fronte a movimenti violenti rivoluzionari. In alcuni stati la minaccia comunista fu sempre marginale ma in altre essa era reale e allora l’alternativa più efficace sembrava la soppressione di quelle liberta e una dittatura parallela e contraria

Si può pensare che la democrazia italiana degli anni ’20  avrebbe retto di fronte  al comunismo  di imitazione russo Ma con i SE e con i MA non si fa la storia: in quei tempi si credette che la democrazia non avrebbe resistito alla rivoluzione comunista e per questo i fascismi ebbero l’appoggio di tutti quelli che erano contro il comunismo _
Si disse  che il fascismo era un mezzo del capitalismo per combattere il comunismo ma in fondo questa teoria basata sulla identificazione  fra capitalismo e  democrazia rappresentativa ( come facevano allora i comunisti ) esprimeva lo stesso concetto di rimedio del fascismo al bolscevismo

Il motivo più evidente di consonanza conseguentemente fra Chiesa e fascismo fu il pericolo bolscevico (stalinismo allora ) che poneva la violenta estirpazione delle religioni come una “conditio sine qua non” dell’avvento del comunismo

 

Corporativismo

Si dovrebbe pero notare un’altra consonanza che spesso viene trascurata.

Sin dalla Rerum Novarum la Chiesa si pronunciò per una terza via, che in pratica era un contemperare il liberismo con esigenze sociali, la quale soluzione fu proprio quella adottata dal fascismo ( quanto fosse poi effettivamente perseguita è altro problema). Noi diremmo una socialdemocrazia che ha effettivamente retto l Occidente portandolo a grande prosperità e che mi pare ora sia in crisi proprio per la crisi di quel modello Diremmo che può considerarsi  una sintesi fra capitalismo e socialismo ma allora appariva un superamento dell’uno e dell’altro, ambedue nemici della Chiesa.

In realtà anche i governi di destra, a cominciare da quello del Bismark, vararono  riforme che tutelarono i lavoratori che  erano quello che la sinistra ( noi diremmo: democratica ) chiedeva. Si andava  incontro ai bisogni dei lavoratori proprio per combattere la sinistra. Erano i tempi in cui a sinistra si diceva : tanto peggio tanto meglio in cui cioè la rivoluzione comunista, quella grande, definitiva era tanto più probabile quanto peggiori erano le condizioni dei lavoratori. Ovviamente per combattere la rivoluzione l 'arma miglior non era la repressione ma tutelare il lavoratori il meglio possibile
Con il senno di poi noi sappiamo che la rivoluzione è fallita dovunque in disastri mai visti prima nella storia e le riforme sociali democratiche hanno portato l’Occidente a prosperità e libertà mai prima immaginata
Ma questo allora nessuno lo sapeva e forse neppure poteva immaginare

Conciliazione religione

   Non può essere considerata quasi come una furbizia opportunistica, una specie di imbroglio  ma si trattò di un atto di opportunità politica. D'altra parte la Conciliazione (come fu definita) era già nei fatti presente prima del fascismo stesso. Il non expedit (cioè il divieto ai cattolici di riconoscere lo stato) era già stato superato con il patto Gentiloni e poi con il partito popolare di Sturzo , la questione romana ormai era superata nei fatti. Mussolini non aveva motivo di rimandare ancora : ovviamente preferì un accordo con la Chiesa che a sua volta era spaventata dal Bolscevismo
Ricordo poi che fu proprio Togliatti a fare  inserire il Concordato nella Costituzione del 48 e  che esso duro fino ai tempi di Craxi