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CRISI  DEL GOVERNO PRODI

spiegato agli italiani d'America  

 

 Giovanni De Sio Cesari

PREMESSA

 

Per un Italiano che vive da molto in America ed è quindi abituato a seguire quel tipo di politica la recente crisi del governo italiano  guidato da Prodi appare difficilmente comprensibile. In verità anche a chi risiede in Italia poi non è  tanto  facile  decifrarla.  Volendo spiegare questo avvenimento a chi vive in America crediamo pero che non sia importante soffermarsi sui particolari ma descrivere la cornice generale in cui l’avvenimento si situa  facendo i necessari confronti con la politica  americana 

 

LE ISTITUZIONI AMERICANE

 

 L’ordinamento istituzionale degli USA deriva da quello della monarchia inglese del ‘700. Il re governava nominando i ministri che erano suoi fiduciari e  rispondevano a lui solo. Il presidente americano ne prese  i  poteri: non è pero ereditario e viene eletto per 5 anni. Al re  faceva da contrappeso la camera dei lord (ereditaria) e dei comuni ( elettiva ) e una serie di immunità ampiamente diffuse nel paese

Analogamente il presidente USA trova limiti nelle camere dei rappresentati e del senato, ambedue elettive e soprattutto in una serie di autonomie locali e  centrali cosi come accadeva anche in Inghilterra. Comunque il Presidente USA detiene il massimo potere per i cinque anni previsti ( solo in casi   assolutamente eccezionali può essere destituito )  e poichè gli USA  sono la nazione più potente del mondo si dice che il Presidente sia l’uomo più potente del mondo 

 

ISTITUZIONI ITALIANE  

 

 L’assetto istituzionale deriva dall’evoluzione della monarchia assoluta. Con le rivoluzioni liberali dell’800 si stabilisce che il governo nominato dal re deve avere la fiducia del parlamento: sembra piccola innovazione ma, in realtà, in questo modo il governo in pratica dipende dal parlamento eletto dai cittadini mentre  il re perde l’effettivo potere di governare e diviene una figura  rappresentativa. (come nell’odierna monarchia inglese). In Italia, con l’avvento della repubblica, nel 1946, le funzioni del re vengono attribuite al Presidente della Repubblica: questi è eletto per sette anni dal parlamento, rappresenta lo Stato ma il potere di governare è affidato al “governo” (il consiglio dei ministri e il suo presidente) che,  sia pur nominato dal Presidente della Repubblica  in realtà è designato  dal parlamento. Il potere effettivo quindi è nel parlamento che può fare e disfare i governi secondo alleanze  fra i gruppi che possono mutare  continuamente: non è quindi mai prevedibile quanto resterà effettivamente in carica un governo

Solo il governo di Berlusconi per la prima volta nella storia è riuscito a restare in carica per tutti i cinque anni della legislatura

 

 

LE ELEZIONI IN AMERICA  

 

In america vi sono come in Italia una infinità di tendenza politiche e culturali, di destra di sinistra, conservatori , liberali moderati, dai fondamentalisti cristiani a quelli che vorrebbero abolire il Natale,

 Tuttavia il sistema elettorale non da rappresentanze  a tutte le correnti: esso infatti  è basato sull’alternativi fra due candidati  (sistema maggioritario, derivato da quello inglese). Questo significa che molti elettori non trovano alcun candidato  che rappresenti le proprie  dee e devono scegliere fra due candidati  che, per avere  la possibilità concreta di essere eletti, debbono avvicinarsi il più possibile al centro e quindi sono appena distinguibili politicamente.  Ciò avviene a tutti i i livelli ma soprattutto nell’elezione principale, quella del Presidente. Poichè le differenze politiche non sono molto significative i candidati  cercano di attirare la simpatie più che il consenso politico degli elettori: la campagna elettorale diviene quindi qualcosa di personale nel quale conta molto la simpatia,  la capacita di comunicare. Sembra a volte  più una questione da pubblicitari  che di politici. Ad esempio è importate la first lady e la famiglia: l’americano pensa che se un candidato non è riuscito a guidare nemmeno  la sua famiglia tanto meno sarà capace di guidare la  nazione.  

 

 

LE ELEZIONI IN ITALIA

 

 In Italia invece il sistema elettorale (proporzionale) permette in concreto un gran numero di partiti: ciascun elettore  quindi trova il partito che corrisponde alle sue idee: abbiamo quindi una maggiore democrazia. Tuttavia  tutti i numerosi  gruppi politici una  volta eletti devono mettersi d’accordo che è cosa non facile per cui la instabilità dei governi è quasi una regola ,tanto che fino al 1994 un governo in media durava solo un anno

Agli inizi degli anni ’90 si cercò di mettere  rimedio a questa difficoltà varando una serie di modificazioni e correzioni delle  leggi elettorali che se da un parte hanno modificato l’assetto generale del parlamento  tuttavia non hanno in sostanza posto rimedio alla instabilità. Attualmente si presentano alle elezioni due schieramenti con  relativi leader. Tuttavia ciascuno dei due schieramenti in realtà è formato da un gran numero di partiti ( talvolta divisi in correnti al loro interno): pertanto il leader vincitore deve poi contrattare con  i m numerosi  gruppi e gruppetti, talvolta con singoli personaggi, l’azione  di governo: basta che uno solo di questi gruppi  sia contrario che il governo rischia di andare in minoranza e quindi sia costretto a dimettersi

 Inoltre per esigenze  elettorali avviene che si aggreghino fra di loro gruppi che sono assolutamente diversi e in forte contrasto che una volta eletti entrano naturalmente in conflitto  

 

ULTIME ELEZIONI ITALIANE

 

Alle ultime elezioni si sono presentati due schieramenti : uno di centro (casa della libertà), guidato da Berlusconi e uno di centro-sinistra guidato da Prodi formato da  ben 12 partiti . Il secondo  ha vinto per poche migliaia di voti come avvenne in USA  per Bush: mentre però la legge elettorale  americana da tutto il potere al vincitore, non importa di quanto abbia superato  l’avversario, quello italiano elegge semplicemente il parlamento che poi dovrà esprimere a sua volta  il governo e la indicazione del leader,pure prevista,  in effetti non ha nessun valore vincolante ma è solo una indicazione generale. 

Per complesse meccanismi elettorali  alla camera  dei deputati (corrispondenti alla camera dei rappresentati americana) il margine dlla maggioranza  è abbastanza ampio mentre  invece al senato non c’è propriamente una maggioranza del centrosinistra ed esso vi giunge comunque  per il voto favorevole del senatore eletto fra gli italiani dell’America Latina

 

 SENATORI A VITA

 

 Il senato italiano è  composto, oltre che dai senatori eletti, anche da un piccolo numero di senatori nominati a vita. In origine infatti il senato era di nomina del re in quanto derivava dalle assemblea medioevale dei feudatari  ( corrispondente alla camera dei lords inglesi) : con l’avvento della repubblica ( come avvenne in America) però il senato diventò  elettivo  ma si conservò al presidente della Repubblica  la facoltà  di nominare cinque senatori a vita fra le personalità che aveva dato onore   all’Italia ( poeti, scienziati, imprenditori, politici ) e inoltre si stabilì che gli ex presidenti   della repubblica  avessero anche essi un seggio in senato. Quindi si tratta di persone al di fuori degli schieramenti, in genere di età avanzata ( una di essi, Rita Montalcini ha addirittura 98 anni).  Nell’attuale situazione i voti di tali  senatori sono decisivi per la sorte del governo: l’opposizione protesta affermando che  non sono voti che corrispondono alle elezioni popolare ma, dall’altra parte, si ribatte che sono voti assolutamente legittimi. Il punto  è che si tratta di personalità che   non hanno vincoli di partito e che possono quindi decidere (come è effettivamente  avvenuto) di cambiare il loro voto secondo i casi

 

LA SINISTRA ANTAGONISTA

 

 La stragrande maggioranza degli italiani, condivide gli indirizzi di fondo dell’Occidente liberista  e democratico,  uscito chiaramente vincitore dal confronto con i regimi comunisti Tuttavia vi è una parte minoritaria, diciamo intorno al 5%, che invece rifiuta una tale collocazione e pensa a una società alternativa, non chiaramente delineata ma  confusamente sentita  a vagheggiata:  in parte essi si rifanno al comunismo ( non a quello sovietico considerato una deviazione dal “vero “comunismo” )  in parte ad altre matrici culturali (ecologisti, pacifisti,no-global ), Si tratta di una galassia  formata  da un gran numero di movimenti e gruppi poco numerosi ma molto attivi.

Il fenomeno è comune anche all’America in cui questi movimenti non sono probabilmente meno diffusi che in Italia. Il sistema elettorale americano tuttavia li emargina e, seppure attivi nel sociale, tuttavia non condizionano le scelte politiche

 Il sistema elettorale italiano invece da ad essa  una certa rappresentanza politica che risulta decisiva per il governo di centro  sinistra. Infatti, per vincere le elezioni, la sinistra tradizionale (paragonabile ai democratici americani) ha dovuto allearsi ad essi raggiungendo un certo accordo sul programma. Tuttavia le differenze restano profonde e riemergono al momento in cui si affrontano temi particolarmente  sensibili: allora i parlamentari della sinistra antagonista si trovano di fronte al dilemma di votare provvedimenti in stridente contrasto con i loro ideali o mettere in crisi il governo con il pericolo concreto di consegnarlo alla  destra

 

AFGANISTAN E BASI MILITARI USA

 

La attuale crisi nasce da un fatto di politica estera .

 In Afganistan vi sono truppe italiane insieme a quelle di  tutti i paesi  della NATO  allo scopo di combattere il terrorismo: tuttavia la sinistra antagonista  non crede che il terrorismo  islamico sia un pericolo per  l‘Occidente, non crede nemmeno che ci sia stato un attentato  dell’11 settembre (che sarebbe una macchinazione della CIA) o comunque un semplice pretesto per scatenare un guerra imperialistica del capitalismo USA. Per questo sarebbe contraria alla continuazione della presenza italiana o chiederebbe almeno  una dissociazione italiana. Ma questo non è accettato dagli altri partiti della sinistra  che comunque condividono le idee di fondo prevalenti in America e in tutto l’Occidente che individua nel terrorismo islamico un nemico  da combattere. L’opposizione  di centro-destra incalza che non si può perdere la connotazione politica dell’Occidente per un’avventurosa politica di isolamento.  A  questo si è aggiunto un altro fatto:l’allargamento della base USA di Vicenza. chiesto dagli USA. La sinistra antagonista sarebbe contraria alle basi americane all’estero considerate lo strumento del capitalismo americano per imporre il proprio dominio nel mondo. Il governo non ha considerato l’ampliamento una questione da discutere ma lo ha accordato senza alcuna obiezione. Questo però è sembrato una cosa inaccettabile alla sinistra antagonista per un governo da essa stessa sostenuto

In realtà  nell’uno e nell’altro caso la sinistra antagonista non chiede tanto decisioni concrete quanto posizione dimostrative  ma proprio per questo motivo il governo non può cedere per non apparire in balia di una piccola minoranza  e perdere il consenso del  paese e della sua stessa maggioranza.

Di per se  l’allargamento della base di Vicenza  è un fatto poco importante che sarebbe passato inosservato in un altro contesto (ben pochi italiani conoscevano la stessa esistenza della base) ed infatti il suo allargamento era stata concessa dal governo precedente come un fatto di ordinaria amministrazione di cui ben pochi sapevano 

 Ma in questo caso è stata organizzata una grande  manifestazione a Vicenza contro la base alla quale hanno partecipato molti esponenti dei partiti che  appoggiavano il governo

 

LA CRISI

 

A questo punto il governo è stato costretto in una formale seduta delle camere a verificare se la sua condotta avesse o meno la fiducia del parlamento. Benchè tutti i partiti avessero annunciato voto favorevole, preoccupati degli effetti della sua caduta, alcuni esponenti della sinistra antagonista hanno votato contro. Anche alcuni senatori a vita, prima  favorevoli, hanno votato contro, qualcuno era assente, qualcuno ha cambiato schieramento: per qualche voto il governo è uscito sconfitto

In realtà nulla obbligava il governo alle dimissioni, si trattava di una semplice mozione: tuttavia Prodi ha deciso di dimettersi e il Presidente Napolitano ha iniziato le consultazioni  per superare la crisi.

Poichè tuttavia tutti i partiti della maggioranza hanno affermato che avrebbero appoggiato ancora il governo  Prodi, il Presidente ha respinto le dimissioni. Il governo è tornato alle camere ed ha ottenuto la fiducia per  qualche voto in più che è rientrato

Tuttavia tutti i problemi restano: alla prossima occasione alcuni senatori potrebbero nuovamente votare contro  bloccando l’azione del governo

La soluzione sarebbe un nuovo sistema elettorale che evitasse, come avviene ora, che una piccola minoranza sia in grado di bloccare tutta la vita politica

Ma una riforma elettorale  è cosa complessa: sono tanti anni che ci si prova senza successo anche perchè ogni partito vorrebbe una sistema che lo favorisse.  

 

Vedi anche dello stesso autore:

 

Dieci, cento mille Nassiriya

http://www.americacallsitaly.org/politica/nassirya.htm

 

La marcia di Vicenza

http://www.giovannidesio.it/brevi/vicenza.htm

 

Le elezioni italiane

http://www.americacallsitaly.org/italian%20life/elezioniitalia%20.htm

 

Il dopo elezioni: frattura fra gli italiani

http://www.giovannidesio.it/brevi/dopoelezionii.htm