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SETTEFRATI  IN FESTA 

 

 

I FUOCHI

 

 Mentre contemplo il presente e il passato i miei amici mi vengono a chiedere se stasera possono venire a vedere la processione e fuochi artificiale sulla mia  terrazza.  Questa e` un usanza del paese. Chiunque ha terrazze apre le porte  ai paesani di godersi l’ultimo giorno di festa dall’alto dove la veduta e` estesa e si possono  veder processione e spari pirotecnici da ogni angolo. Io non solo metto a disposizione la terrazza, ma anche la loggia e balconi. Davanti all’uscio si radunano chi non puo` salire le scale. Ogni anno invito anche qualche persona che non conosco nemmeno  che forse si trova a Settefrati per la prima volta e offro anche  a loro un posticino in terrazza.  La piazza, le scale, la strada  e` gremita di gente. Il bar e` affollato , ci son file lunghe dal gelataio, il venditore di noccioline e il venditore della porchetta al forno non hanno  tempo per gridare a gran voce che tutto e `pronto. Il giorno imbrunisce, si avvicina il crepuscolo. Gli ultimi raggi di sole tingono il cielo di rosso.  Dal balcone do uno sguardo a quei pochi vasi di gerani che ancora sbocciano . Sono carini anche se tanto comuni e poco notati. Non ci sono piantine di prezzemolo e basilico sparse tra i fiori come li aveva nonna tra le piantine di garofanetti di colori vari. Ma ora ci sono i  gerani qui vicino a me`.li guardo con nostalgia e tocco delicatamente i petali. Una o due cadono e risplendono di rosso  sul  pavimento. Li avrei voluto raccogliere e appiccicarli alle unghie come smalto come facevo  tanti ma tanti anni orsono........  Mi fanno trasalire tre colpi scuri che sparano di seguito.  Un mormorio si leva tra la folla della piazza. Questo e `il segnale che la processione si e` avviata dal Santuario di Canneto verso Settefrati. Ci vorrano circa due ore prima che arrivano. Quando arriva  a meta` strada,  cioe` sulla collina col monumento a Don Bosco suoneranno le campane. Allora si avviera`la banda con seguito per andare incontro alla Vergine che ritorna da Canneto E` buio ora ma non si scorge l’oscurita`perche` la illuminazione e` tanta da far risplendere il paese come giorno. (Scende la sera e distende il suo mantello di vel ed il campo calmo e silente si raccoglie nel mister.” Cosi nota una poesia dal web.) I miei ospiti cominciano ad arrivare. Ci vuol tempo ancora per la processione ma mi dicono che sono primi ad andare in terrazza per scegliere il posto piu` vantaggioso. Arrivano molti amici con conoscenti amici loro, possiamo salire? Certo, anche se non li aspettavo saranno i ben venuti. Una fiaccola e una luce si accendono alte nel cielo scuro. Questo e` il segnale che  la processione e`arrivata alla Rocca dove sorge il monumento a Don Bosco. Le campane cominciano a suonare, prima il campanone poi le altre si uniscono al coro ed il suono echeggia sui monti e sulla valle. Il tamburo anche rulla forte per radunare i musicanti. Andranno incontro alla processione  per riaccompagnare la Vergine fino al rientro alla chiesa maggiore. L’aria febbrile della folla si intensifica, la piazza e` tutta una marea di gente. Le terrazze intorno sono gremite di gente.  Tra poco dovrò chiudere la porta nessuno piu` puo` entrare. La terrazza pare voglia crollare tanto il peso della gente. E` ora che anche io salga in  terrazza. Mi faccio spazio tra la folla mi avvicino alla ringhiera. Gli amici si scostano per farmi largo. Questa e` l’ora tanto attesa l’ultima sera dei cinque giorni di festa, il culmine del Culto della festa della Madonna di Canneto. Una celebrazione che dura da centinaia di anni. E` questa la grande attrazione che abbiamo noi all’estero per tornare numerosi il mese di Agosto. Sparano altri colpi e da lontano appare la processione lunga e numerosa camminando al lume di candela.  Davanti a tutti l’Immagine si vede illuminata Un mormorio si leva dalla folla e battono le mani. Scendono il pendio che porta al guado cantando e la banda suona gli inni religiosi accompagnando le campane che continuano a suonare a distesa. Arrivano alla chiesa delle Grazie. Dentro prepareranno la Vergine dei Monti per l’ultimo tralcio del percorso che portera’ alla Chiesa Maggiore. 

 

Delia Socci Skidmore