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Viaggio a Napoli  

 

 

QUANDO ERO SPOSA

 

Quest’anno sono tornata a Napoli dopo moltissimi anni ospite di miei cari amici Enza e Gianni. Enza e Gianni sono una coppia squisita mi hanno gentilmente invitata a passare un po` di tempo con loro nella loro citta`. Sono arrivata  alla stazione di Napoli col treno da Cassino. Appena scesa li ho visti i miei amici che mi aspettavano. Ci siamo salutati fatto le solite domande , “ si tutto bene” “ si ho fatto un buon viaggio” Appena ho abbracciato Enza, Gianni armato con la sua fedele camera ha subito cominciato a scattare . Gianni e`campione fotografo dovunque si trova prende mira  e clik, clik, clik…

Mi piace avere foto dei posti che visito e grazie a Gianni

ora ho tanti bei ricordi della visita alla mia citta` preferita.

Io invece no, non mi piace prendere foto, non centro mai bene. O manca qualche piede o mezza faccia a quelli che prendo io. Di conseguenza ho giurato di non portare piu` la camera  con me. 

Napoli, sento una affinita` personale con la citta`. Sara` il mio amore per le canzoni napoletane,la musica e i cantanti.

Sara` il cielo blu o l’azzzurro mare non so bene Napoli e` la “mia” citta`. Il cielo oggi e` tutto celeste sembra il Manto della Madonna che ricopre la citta`. Ai lati qualche lieve nuvoletta ha il colore della spuma del mare adorna il Manto Celeste’sembrano piccoli amorini?

Ma forse piu` di tutto sono la gente il dialetto, il modo di dire e di  camminare dei napoletani il romanticismo legato alla musica napoletana.

Gianni indica la sua auto ci  mettiamo subito in macchina e via per le vie della citta`. Ci fermiamo in una strada e scendiamo. Dall’alto si vede il golfo l’ampia insenatura che si apre sul mediterraneo.

Mi pare di sentire una dolce musica lontana un mandolino suonare e quando Gianni punta alle isole di Capri, e Procida son sicura di sentir suonare una orchestrina. Guardo il panorama incantevole. Vicino a me Enza mi dice qualcosa ma io sono presa da lontani ricordi dolci e amari e non sento bene. Lei con tanta bonta` ripete mentre Gianni continua a scattare. Mi sembra un sogno ritrovarmi qui dopo tanti, tanti anni. I miei amici sanno che sono stata qui in luna di miele ed ho serbato tanti ricordi anche a distanza di circa 45 anni. Ero una ragazza timida allora, inesperta, sposa di poche settimane Eravamo venuti in viaggio di nozze a passare una settimana in questa incantevole citta`. Da una foto che avevo Gianni riconobbe dove era stata presa e mi portera`a fare il giro e rivedere quei posti.

Ricordavo un parco con tanti alberi e panchine, un castello , un particolare ristorante. Gianni conosce la sua citta` come le sue tasche e mi porta su quei posti che ricordo tanto bene. Arriviamo sul posto, non ci sono parcheggi Enza resta con la macchina,in caso deve spostarla mentre Gianni mi accompagna. Il Castel dell’Ovo sembra sempre lo stesso. Una immensa struttura grigia che si specchia sul mare. 

Mi affaccio sul muretto e guardo giu`Il mare si infrange tra gli scogli con un suono di tonfo mentre le onde spruzzano schiuma bianca. Sugli scogli qualche bagnante prende il sole. L’acqua e`cristallina chiara e dall’alto si vede il fondo. Sembra che il tempo si sia fermato e tutto e`rimasto come prima. Mi scuote invece il rumore del traffico che ostruisce il passaggio il via vai di macchine e rombo di motociclette e so che purtroppo gli anni son passati e il tempo e` stato tiranno. Una ondata di dolci ricordi mi avvolge e mi emoziona.

Avevamo passeggiato per quelle vie io e mio mio marito, mano nella mano sognando un futuro insieme semplice e felice, la casetta col giardino con tanti bambini a giocare.

Gianni ora mi fa la grande sorpresa mi porta

la`verso un famoso ristorante che non ho mai dimenticato: La Zi` Teresa.

 Tutto sembra come prima, le sedie fuori all’ombra sotto la tela, solo la tabella col nome ora e`piu` nuova e non un cartellone come la ricordavo io. L’insenatura davanti e` la stessa solo che ora si vedono barche nuove e macchine parcheggiate. Le barchette da pesca che tanto avevano incantato mio marito non le vedo. Arrivavano i pescatori con il carico di pesce fresco in ceste che portavano disinvolti sul capo. Poi una volta: Notai che qualcosa lo aveva sorpreso si volto` verso di me e mi indico`uno e disse: “ ma sono scalzi!”

Non aveva mai visti prima uomini scalzi .

Il cuoco usciva a scegliere e lo mostrava ai clienti ed ognuno sceglieva il suo. Tra poco avremmo gustato i piu` deliziosi

piatti di pesce mai provati. E non tardava ad arrivare il canzoniere con la chitarra. Si metteva vicino al nostro tavolo

e intonava le piu dolci e romantiche canzoni napoletane. Le ricordo ancora Marechiare, Marinariello, Funiculi funicula`e altre ancora. Mi sembro`un po’ strano che mio marito mormorasse il tono della canzone Funiculi Funicula`.Vide la mia curiosita` e mi spiego` che a scuola in Inghilterra, suo paese di origine, l’insegnante amava la canzone e la faceva cantare spesso in classe. Testi in inglese naturalente.

Io ascoltavo e mi domandavo perche`i canzonieri venivano sempre a cantare vicino a noi e come faceva a sapere che eravamo in luna di miele. `. Da li` dopo la cena facevamo la passeggiata in un parco vicino. Ci passiamo davanti in macchina. Abbiamo poco tempo e Gianni vuole sfruttare al massimo per farmi rivedere tutti i luoghi che ho conosciuto.

Un regalo prezioso. Grazie Gianni.

Il parco e`chiuso sembra che si fanno costruzioni e restauri .

Ma io ricordo il parco con tanti alberi verdi e fiori panchine e coppie sedute.

Il venticello serale spirava e ondeggiava i miei capelli ondulati. 

Ricordo il fioraio che spingeva mio marito a comprarmi le rose. Le sceglieva con cura, le rose, poi le porgeva a mio marito e gli indicava con un gesto della mano e un segno col capo di darle a me.

Piu` in la`una donna con una cesta piena di frutta le vendeva

ai passanti. Ricordo benissimo di aver assaggiato le sue deliziosissime pesche. Quel giorno mi feci una fotografia in quel parco. Avevo un vestito giallo a pieghettine adornato di un disegno di rametti di margherite bianche e verdi. I rametti ricamati salivano dall’orlo e si aprivano fino alla vita. Stava molto bene col colore verde degli alberi e i fiori.

Ritorniamo in macchina, Gianni mi fa da Cicerone penso che forse e`stanco di guidare per le strade della citta`.Invece lui non da`nessun segno di stanchezza e continua imperturbato. Passiamo davanti  a belle chiese  e monumenti, Gianni sa la storia di ogni chiesa e monumento vie e strade della sua citta`.Ci fermiamo a visitare la Galleria..

 La Galleria mi sembrava immensa allora e anche ora. Tante vetrine di negozietti risplendenti di bellissimi oggetti. Quando mi fermavo a lungo a guardare una vetrina mio marito mi prendeva il braccio  e gentilmente  mi conduceva via. Io invece ne trovavo subito un altra e la scena si ripeteva.

 

 Delia Socci Skidmore